SEDE DELLA GALLERIA Dal 01/04/2025 Al 13/06/2025
In esposizione, presso la sede della galleria, una serie di nature morte realizzate tra la fine del XVI° e quella del XVII° secolo in grado di accompagnare lo spettatore attraverso l’evoluzione estetica e stilistica avvenuta durante il 1600 nella realizzazione delle opere appartenenti a questo affascinante genere pittorico.
LA NATURA MORTA - STILL LIFE
La Natura Morta è una raffigurazione pittorica di oggetti inanimati.
Si rappresentano frutta e fiori ma anche oggetti di vario genere, strumenti scientifici, musicali o animali.
L’espressione “natura morta” deriva dal francese “nature morte” che fa la sua apparizione nel 1750, fino ad allora, questo genere pittorico era indicato come “natura silenziosa” Stilleven (olandese) o Still life (inglese)
Le prime raffigurazioni riferibili a questo genere pittorico, conosciute sono gli Asarotos e Xenia, entrambi del II° e III° secolo A.C.
I primi, erano decorazioni a mosaico sui pavimenti, con raffigurati pezzetti di cibo caduti dalla tavola (che erano destinati agli avi defunti) e i secondi decorazioni parietali ad affresco raffiguranti canestre di frutti (doni di benvenuto per gli ospiti)
In seguito l’attenzione per la rappresentazione di oggetti si ripresenterà solo dopo molti anni, più in particolare nel medioevo, ma sempre con una valenza simbolica.
Ne sono un esempio i teschi (vanitas, memento mori “ricordati che dovrai morire”), i fiori appassiti (caducità della bellezza) e qualsiasi altro oggetto, che, in questo periodo, viene rappresentato a simbolo di un messaggio.
All’inizio del rinascimento poi la natura morta trova un campo di sperimentazione nelle tarsie quattrocentesche, dove, su ante e scansie venivano intarsiati gli oggetti più diversi.
E, a livello pittorico, in qualche sporadica rappresentazione fiamminga.
Dagli inizi del XVI secolo crescerà l’attenzione verso la rappresentazione di oggetti e forme del mondo naturale vedi ad esempio, in Italia, la realizzazione di grottesche e raffaellesche, da parte di Raffaello stesso, all’interno della Villa Farnesina, realizzazione ricca di innumerevoli forme vegetali e animali. (avvenuta tra il 1506 e il 1520)
Nel prosieguo del secolo dipinti aventi come soggetto oggetti, vegetali, animali, iniziarono a essere più numerosi, in particolare dalle seconda metà del secolo quando, anche in conseguenza della riforma protestante, in Olanda e altri paesi nordici, sarà vietata la riproduzione di scene sacre.
Questo costrinse gli artisti a cercare nuovi temi e nuovi ingaggi.
Lo sviluppo parallelo della borghesia mercantile fece si che questa si aggiungesse a quella ecclesiastica nella commissione delle opere; stavolta più indirizzata su temi laici (pittura di genere, ritrattistica, natura morta).
La stagione d’oro della natura morta era alle porte
Nel XVII° secolo la natura morta si diffuse quindi come genere a se, con la nascita di botteghe e pittori specializzati in questo particolare genere pittorico.
Sarà un genere destinato soprattutto al godimento privato di un pubblico nuovo, formato da collezionisti, amatori, esperti, che apprezza un’opera d’arte a prescindere dal soggetto rappresentato e fa del piacere estetico un valore a sé stante.
Appartengono a questo periodo (dalla fine del XVI° a quella del XVII°secolo) le opere esposte in mostra.

